Yoga ovunque

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sintesi di Anna Orsini

Emanuele Ghi è l’autore dell’articolo “Yoga ovunque-Briciole di Yoga per la pratica personale pubblicato di Emanuele Ghi”, pubblicato sul n. 34 Settembre/Ottobre 2021 della rivista Vivere lo yoga.

Lo yoga si impara solo praticandolo e solo con la costanza si può godere dei suoi molteplici benefici. Dovremmo poter  affiancare ad un  corso mono o bisettimanale la pratica a casa. Poiché il tempo è sempre poco, piuttosto che rinunciare proviamo a ritagliare brevi pause nel corso della giornata per portare lo Yoga nel nostro quotidiano.

Un primo passo in questa direzione possiamo farlo la mattina, al suono della sveglia: copriamo delicatamente le palpebre ancora abbassate in ascolto del nostro respiro. Abituiamoci gradualmente alla luce, lasciamo scivolare le mani ai lati del collo come in una carezza. Rannicchiamo le ginocchia al petto, poi allunghiamo alternativamente le gambe ruotandole leggermente su entrambi i lati. Poi alziamoci e davanti allo specchio, eseguiamo qualche esercizio di Face Yoga (ruotiamo gli occhi, spalanchiamo la bocca , tiriamo fuori la lingua).

Negli spostamenti in auto o in treno se siamo seduti stabilizziamo le scapole e le protuberanze ischiatiche per tenere aperta l’area del cuore. Se restiamo in piedi a lungo, teniamo il busto ben eretto, gambe leggermente divaricate, addome, glutei e pavimento pelvico contratti quando espiriamo.

Al lavoro usiamo le scale: gradini due a due, tre a tre, o uno a uno sincronizzando l’inspiro, per tre gradini, e l’espiro per i successivi quattro. Passando da una stanza all’altra, quando oltrepassiamo una soglia, afferriamoci agli stipiti e stiriamo delicatamente i pettorali spingendoci in avanti. Se lavoriamo al computer ricordiamoci di fare una pausa ogni 40-50 minuti per eseguire qualche piccolo stiramento. Braccia avanti con le dita delle mani intrecciate e i palmi in fuori, rotazione del busto, flessioni laterali.

Durante la giornata concediamoci di appoggiare la fronte sugli avambracci incrociati davanti a noi con gli occhi chiusi rallentando il respiro. Nella pausa pranzo, solleviamo un ginocchio fin sotto il piano del tavolo, manteniamo la posizione per tre secondi e ripetiamo con l’altra gamba.

Ogni tanto possiamo camminare a piedi nudi e utilizzare una pallina da tennis un po’ sgonfia  per massaggiare le punte dei piedi.

Nella vasca da bagno eseguiamo cerchi con le caviglie, flettiamo le dita, apriamo e chiudiamo le anche portando le punte dei piedi in fuori e verso l’esterno.

Prima di dormire sdraiamoci supini  e senza cuscino, eseguiamo la postura del Ponte nella sua versione dinamica. Posizionando un cuscino sotto il sacro, allunghiamo le gambe contro la testata del letto e manteniamo la posizione come fossimo in Mezza Candela con le braccia rilassate ai lati del busto.

In un qualsiasi momento della giornata proviamo ad estraniarci per un istante e prestiamo attenzione all’attimo presente per entrare in contatto con il nostro personalissimo luogo di calma interiore.