Yoga adattivo: esplorazione e condivisione

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Yoga adattivo: esplorazione e condivisione

sintesi di Daniela Chiaramonte

Suzanne Gaffredi è l’autrice dell’articolo “Yoga adattivo: esplorazione e condivisione” pubblicato sul n. 112 di agosto/settembre 2023 della rivista Vivere lo Yoga.

L’autrice fa una riflessione sulla parola “adattivo” che vuol dire “capace di adattamento”.

Lo Yoga adattivo è quindi capace di adattamento, le posizioni osservate sull’insegnante e ricreate non sono mai perfettamente corrispondenti, ci indicano direzioni, linee di forza, aperture, sigilli, movimento nello spazio, equilibri, le ripetiamo all’infinito affinando precisione, ascolto e sensibilità per accedere alle sensazioni più sottili.

L’insegnante di Yoga Matthew Sanford ha fondato la Mind body solutions, un’organizzazione la cui missione è trasformare traumi, perdite e disabilità in speranza attraverso il risveglio della connessione tra mente e corpo, e sostiene che i principi dello Yoga non discriminano perché sono universali, trasformativi e accessibili a tutti.

Attraverso la pratica esploriamo la relazione tra radicamento ed estensione, l’equilibrio come sensazione mente-corpo, il movimento in direzioni multiple, le variazioni di prospettiva e la relazione con la forza di gravità, il ritmo e la fluidità.

Lo Yoga adattivo pone l’accento più sull’esperienza delle posizioni che sulla loro realizzazione fisica. E’ importante capire che le sensazioni sottili viaggiano nella relazione corpo-mente anche in assenza di un’azione muscolare che, dove possibile, supporta la sensazione e la aiuta a diffondersi, ma non la crea.

Lo Yoga adattivo non è una tecnica o una terapia, ma un’esplorazione che coinvolge l’allievo come parte attiva, guidato dall’insegnante che ha operato su di sé un’esplorazione che gli ha permesso di riconoscere nelle posizioni conosciute le sensazioni più sottili, durante la quale si allenano attenzione e consapevolezza di ciò che accade nella relazione corpo-mente. Attraverso feedback e procedendo per tentativi, si cercano insieme soluzioni e si valorizzano i cambiamenti, si aiutano gli allievi a sperimentare sensazioni che restituiscano l’esperienza di abitare il corpo-mente e il mondo.

Traumi, malattie, invecchiamento, disabilità, difficoltà nel sentirsi interi e connessi possono alterare sensazioni come radicamento, espansione, equilibrio e ritmo, ma attraverso l’ascolto profondo della nostra pratica gli insegnanti possono trovare modi creativi per condividerli con gli allievi.