Vivere la morte

You are here: Home / Articoli Yoga / Vivere la morte

Vivere la morte

sintesi di Annalisa Ceccatelli

Il dottor Franco Berrino è l’autore dell’articolo “Vivere la morte”, pubblicato sul n. 147 di ottobre 2020 della rivista Yoga Journal.

Nella società contemporanea non si parla volentieri della morte, divenuta spesso un argomento estraneo alla nostra vita o una malattia scomoda e spietata da dimenticare fino al momento in cui avviene.

Il Buddha morendo , ha lasciato ai suoi discepoli un messaggio: ”Lasciate che la luce che è in voi guidi il vostro cammino”.

Quando stiamo per allontanarci dalla vita, saremo “presenti nel qui ed ora”, il tempo perderà significato e sentiremo un “senso di libertà”. Lo stesso senso di libertà lo possiamo ricevere da una pratica costante di meditazione.

“Il libro tibetano dei morti” suggerisce cinque preparativi per vivere una “buona morte”:

  1. Immaginare chiaramente cosa accade dopo la morte.
  2. Farsi un’immagine chiara della probabile “esistenza futura”
  3. Verificare i propri comportamenti come se fossimo alla fine della vita
  4. La meditazione
  5. Studio dei Sutra

Morire dopo una lunga vita è un’arte che necessita una preparazione con un premio finale.Il dott. Berrino narra un sogno sulla sua morte: dopo una meditazione in una villa dei Camaldolesi, mentre sta per uscire dalla stanza una ragazza lo guarda e in quell’istante lui si scioglie in polvere bianca e la tunica vuota cade per terra. Un’atmosfera di tranquillità e pace, come una mutazione nell’universo, forse una nuova vita.

Per la medicina ufficiale si muore per qualche malattia, non è possibile morire senza una ragione, anche se le persone che vivono più a lungo sono quelle più sane.

L’associazione La Grande Via (www.lagrandevia.it) da consigli su cibo, movimento e meditazione. Star bene ci aiuterà a morire bene. Ci sono testimonianze di persone, di culture e religioni diverse, che sono state vicine alla morte e raccontano di non aver provato dolore o paura ma solo una condizione di luce e amore avvolgente.

Ci auguriamo di non trovarci in quel momento in ospedale fra medici e rianimatori, ma vicino alle persone che amiamo.