Un’evoluzione virtuosa del mercato dello Yoga

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Un’evoluzione virtuosa del mercato dello Yoga

sintesi di Daniela Chiaramonte

Barbara Biscotti e Chiara M. Travisi sono le curatrici dell’articolo “Un’evoluzione virtuosa del mercato dello Yoga” pubblicato sul n. 96 di gennaio-febbraio 2021 della rivista Vivere lo Yoga.

Negli ultimi anni la diffusione dello Yoga, sia a livello nazionale che internazionale, ha visto un’accelerazione sorprendente, tale da creare un vero mercato – nel senso economico del termine – tra insegnanti e praticanti acquirenti, che ad oggi in Italia sono circa 3 milioni.

E’ importante pertanto fare una riflessione sulla solidità della professione di insegnante di Yoga che fino a poco tempo fa non era nemmeno regolamentata.

E’ solo nel 2016 che nasce la figura professionale dell’insegnante di Yoga e la norma UNI 11661 ne stabilisce competenze, conoscente ed abilità, in conformità col quadro europeo.

Anche la certificazione prima era rilasciata piuttosto facilmente a fronte di brevi percorsi formativi, oggi è una certificazione rilasciata da AIASCERT (organismo accreditato di certificazione di persone secondo la norma UNI CEI EN ISO 17024) che prevede il rilascio di una certificazione, utilizzando uno schema approvato secondo la norma UNI 11661, conforme allo standard internazionale, vigilato annualmente da un ente super partes di accreditamento.

La competenza professionale nello svolgimento del proprio lavoro rappresenta un valore e un dovere per chi esercita una professione che può avere un effetto molto benefico per il benessere individuale e collettivo, ma che può mettere anche a rischio i praticanti se esercitata senza adeguata preparazione.

La certificazione UNI dell’insegnante di Yoga è dunque un elemento di garanzia della qualità, sia per enti e per istituzioni pubbliche che per  praticanti, come per le altre professioni.

Il processo di certificazione prevede un esame per l’acquisizione della certificazione, l’aggiornamento e il mantenimento annuale, il rinnovo ogni 5 anni e il rispetto del Codice Deontologico.

L’ente è  AIASCERT e le spese sostenute possono essere dedotte ai fini fiscali.