Sincerità

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Sincerità

sintesi di Donatella Poggi

Emina Cevro Vukovic, autrice di un articolo apparso su n. 49 di “Yoga Journal” del Dicembre 2011, sostiene che secondo il maestro Villasenor “essere sinceri” aiuti a preservare l’energia. Tutto ciò, rapportato alla pratica yoga, implica riconoscere e limitarsi a ciò che è possibile fare in quel dato momento.

Se però estendiamo il significato delle sue parole ad un raggio più ampio, essere sinceri in parola e azione aiuta a liberarsi dalla pesantezza di dover/voler sembrare ciò che non si è.
Siccome lo yoga è una pratica tradizionale sia induista che buddista, ritroviamo in ambedue le culture la rappresentazione della “veridicità”.
Nell’Induismo è satya “ricerca del vero”, abbandono dei pregiudizi e dell’ottusità. Nel Buddismo “la retta e perfetta parola” è il fondamento del quarto precetto del nobile ottuplice sentiero che porta all’illuminazione: astensione dalla menzogna e purificazione della comunicazione attraverso la verità.
Saraswati per gli induisti e Manjugosha per i buddisti, sono le divinità protettrici della verità.
Esistono molti modi di mentire: non dire la verità per ignoranza o con un secondo fine; esagerando o tacendo ciò che si sa e infine si può mentire anche a sé stessi. Ciò causa il diffondersi di notizie non veritiere e l’impossibilità di dialogare: ad esempio se si mente su sé stessi, chi ci sta di fronte non ha la percezione reale di noi e, in questo modo, non può avvenire comprensione e vero scambio.
E’ bene perciò cercare di essere più sinceri possibile, ascoltando quando si parla. Pazientemente si deve liberare la comunicazione da impurità e da tutto ciò che non è necessario.
Ascoltare la propria voce interiore e i propri sentimenti e liberarli da condizionamenti culturali, tradizionali o dei maestri, è la via giusta per arrivare alla sincerità, sperimentandola in prima persona.
Addolcire il linguaggio è il passo successivo. Evitare di imporsi e di sfoggiare il proprio sapere, criticare (se necessario) senza collera e senza creare disagio, incoraggiando il nostro interlocutore. Accompagnare la parola col sorriso e ascoltare.
Se purifichiamo il linguaggio con la gentilezza creeremo pace intorno a noi”: il non detto o il detto male crea disagio. Le parole giuste alleviano il dolore e portano allegria. Essere sinceri porta sollievo e conforto.
Con la sincerità è facile che si verifichi l’allontanamento di alcune persone, ma molte altre si avvicineranno.