Siamo felici? Siamo veramente soddisfatti della nostra vita?

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Siamo felici? Siamo veramente soddisfatti della nostra vita?

sintesi di Anna Orsini

Diana Breschi in un articolo, pubblicato sul 45 luglio-agosto 2012 della rivista “Vivere lo Yoga”, affronta il tema della felicità e afferma che il nostro attuale stile di vita, basato in gran parte sull’esteriorità e sul raggiungimento di obiettivi materiali ai quali è legata l’idea di “felicità”, ci porta purtroppo nella maggioranza dei casi all’insoddisfazione.
Da dove nasce l’insoddisfazione, si chiede l’autrice? Dalla paura e dalla solitudine.
La mancata conoscenza di sé attraverso l’introspezione, dei nostri reali bisogni, di una solida dimensione spirituale, creano un vuoto interiore che genera uno stato di ansia.
Il desiderio di “fare” e la sensazione di impotenza e incapacità generano la paura. Rincorriamo cose e persone nella convinzione che riempiranno il nostro vuoto, non sopportiamo l’insuccesso e avvertiamo drammaticamente la solitudine che può sfociare nell’isolamento.
Ci accorgiamo, allora, che i modelli seguiti fin da bambini, più o meno imposti, più o meno consapevolmente accettati, hanno poco a che fare con la nostra reale essenza, con le nostre reali esigenze ed entriamo in una crisi profonda.
La crisi, di per sé stessa, non è un evento negativo; è un momento di transizione, di cambiamento, un’opportunità di crescita personale.
Per essere equilibrati e sereni è indispensabile assecondare le proprie attitudini e non ciò che gli altri si aspettano da noi.
Yoga ed Ayurveda, con le loro antichissime conoscenze fondate sulle esperienze di saggi cha attraversano spazi e tempi diversi, possono aiutare ad entrare in contatto con la vera consapevolezza che si fonda sull’esplorazione del cuore.
Attraverso l’introspezione e la meditazione e finalmente l’arrivo a quella luce interiore che svela la nostra vera essenza immortale. Il corpo e l’anima si placheranno, si concentreranno su flussi positivi, spariranno tensioni e paure, squilibri emotivi, stati di panico.
La sede dell’intelligenza sana del cuore è il diaframma (il centro del plesso solare) che è anche la finestra dell’anima.
Nelle situazioni di stress il diaframma si contrae, diventa rigido e può influire negativamente su corpo e anima. Le asana migliorano l’elasticità del diaframma con una salutare ricaduta positiva sull’intero individuo. L’energia si rinnova e fluisce liberamente, si ha la sensazione della tensione che si allenta e di un approccio più positivo ai problemi e alle difficoltà.
Una delle tecniche principali utilizzate nella pratica Yoga per controllare l’ansia è la concentrazione sul respiro. Pur essendo una funzione automatica si può intervenire sul respiro in maniera volontaria, agendo direttamente sul sistema nervoso, soprattutto a livello del sistema parasimpatico che è preposto agli stati emozionali.
E’ importante imparare a svuotare completamente i polmoni, concentrando l’attenzione sull’espirazione profonda che dovrebbe arrivare a coprire un tempo doppio dell’inspirazione.
In Occidente siamo molto più predisposti ad “inspirare” piuttosto che ad “espirare”, in quanto è più facile “prendere” che “dare”. Le antiche dottrine Orientali hanno, invece, un approccio al mondo più fiducioso ed ottimista, meno angoscioso e stressante e, quindi, più felice.