Se lo immagini puoi

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Se lo immagini puoi

sintesi di Marco Iannotta

Emina Cevro Vukovic  è l’autrice di un articolo apparso sul n. 111 della rivista “Yoga Journal” marzo 2017.

L’articolo in oggetto tratteggia alcuni aspetti legati alla visualizzazione nello yoga, attraverso le testimonianze e il pensiero di alcuni celebri insegnanti yoga, maestri spirituali e ricercatori.

La visualizzazione è una tecnica insegnata nello yoga, utilizzata nel rilassamento, nel pranayama, nello Yoga Nidra e nell’esecuzione degli asana, la cui validità è stata riconosciuta e ripresa in diversi ambiti: dalla psicologia cognitiva e dalla medicina per agevolare il processo di guarigione, dallo sport per migliorare le prestazioni degli atleti.

Secondo Tite Togni, ideatrice del programma Yoga per Runners, una pratica yoga tenuta con la consapevolezza del respiro e la concentrazione su ciò che si sta facendo è già visualizzazione.

Dallo yoga allo sport poi, nelle squadre di un certo livello questo allenamento mentale è ampiamente diffuso, in quanto immaginarsi nell’esecuzione di un gesto o di una prestazione in dettaglio produce nell’atleta un’energia positiva che si rivela particolarmente utile quando si passa poi al movimento fisico, prevenendo così infortuni e affaticamento muscolare.

Dallo yoga alla medicina, Jader Tolja, medico, ricercatore e autore del libro “Essere Corpo”, afferma che dopo un incidente o un infortunio l’immagine visiva del movimento che al momento è limitato lavora più profondamente dell’azione muscolare e questo perché la visualizzazione agisce sui programmi motori del sistema nervoso. Altri studi sulla riabilitazione neuro-cognitiva hanno dimostrato che quando una persona immagina un movimento, il suo sistema nervoso e quello muscolare si muovono in quella direzione.

Gabriella Cella, fondatrice della scuola Yoga Ratna, invita i suoi allievi a visualizzarsi nell’esecuzione perfetta di una postura, ricreando mentalmente ogni singolo movimento nel minimo dettaglio, e solo in un secondo momento ad eseguire fisicamente l’asana, senza badare all’eventuale gap esistente tra l’immagine di sé e l’esecuzione reale. Questo modo di praticare lo yoga stimola l’allievo a focalizzarsi sul momento presente, favorisce una maggiore propriocezione e interiorizzazione dei movimenti.

Il maestro tantrico Eric Baret, infine, rifacendosi agli insegnamenti del maestro spirituale Jean Klein, consiglia ai praticanti di eseguire gli asana solo mentalmente, lavorando in questo modo con il solo corpo energetico senza la partecipazione del corpo fisico. Ciò permette al corpo sottile di andare oltre i condizionamenti esterni ed i limiti fisici attuali.