Ritrovare il diritto alla “profondità”

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Ritrovare il diritto alla “profondità”

sintesi di Marco Lunghi

La Rivista “Vivere lo Yoga” n° 17 -Dicembre 2007, ha pubblicato un articolo di Walter Ferrero e Andrea Di Terlizzi, sul tema della profondità.

Gli autori sostengono che “molto spesso ci sentiamo disarmati di fronte alle difficoltà della nostra vita e questo accade soprattutto perché conosciamo poco noi stessi e le nostre reali possibilità. Si potrebbe vivere meglio se attingessimo al nostro potenziale interiore, ma ciò è molto difficile in un’epoca come la nostra, dove l’apparenza ha più peso della sostanza”.

Nel loro ultimo libro, Padroni del vostro destino, gli autori hanno cercato di spiegare il valore della “Ricerca interiore” sia nella storia che nell’attualità.

“L’essere umano possiede incredibili capacità che non sfrutta. Proprio per questo entra in crisi davanti agli imprevisti della vita”. Si potrebbe diventare padroni di noi stessi e di qualsiasi situazione, se imparassimo a conoscere a fondo il potenziale contenuto nel nostro profondo.

“Lo studio del sé, che in altre epoche era molto considerato, oggi è quasi del tutto dimenticato. Ad ogni nuova generazione ci allontaniamo sempre più dalla comprensione della natura umana, per orientarci esclusivamente verso tutto ciò che è esteriorità.”

Una diretta conseguenza di questo modo di vivere è la superficialità che spesso ci accompagna in ogni attività.

Anche nell’avvicinarsi alle antiche discipline, quali lo yoga, e a tutto ciò che concerne la comprensione di noi stessi, è fondamentale impegnarsi nel maggior approfondimento possibile.

Pertanto, non è corretto praticare Yoga, meditazione o altra disciplina, in modo casuale o come passatempo. Si rischia, ancora una volta, di naufragare sulla superficie delle cose, perdendo le notevoli opportunità che tali discipline possono offrirci se affrontate con impegno e consapevolezza.