Posso avere la mia Attenzione?

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Posso avere la mia Attenzione?

sintesi di Luisa Bafile

In questo articolo di Antonella Malaguti su Yoga Journal n.87 – Ottobre 2014 – si affronta un argomento interessante e di grande attualità: il logoramento fisico e mentale provocato dalla lunga permanenza davanti al computer e la possibilità di recuperare non solo un buon equilibrio psico-fisico ma addirittura una nuova vitalità e concentrazione, così da poter riprendere con rinnovata energia le proprie attività professionali.

Secondo uno studio del National Institute of Health degli usa, l’80% delle persone che lavorano al computer soffre di un disturbo chiamato “apnea da mail”. Si tratta di uno stato di affaticamento dovuto alla posizione non corretta e al fatto di considerare l’arrivo di e-mail come un fattore stressante .

Tuttavia, non basta solo rilassarsi, distendere le spalle, inspirare profondamente; per far fronte allo stato di “attenzione parziale continua” – espressione coniata da Linda Stone, ex dirigente Microsoft, per definire l’atteggiamento cognitivo indispensabile per sopravvivere efficacemente nell’era del multitasking – è necessario anche intraprendere un’attività che agisca più in profondità.

Seguendo l’esempio di un insegnante americano, autore del libro “Yoga Secrets for Business Success: Transition Stress Management for the 21st Century”, l’insegnante di Kundalini Yoga Alessia Tanzi ha fondato un’impresa – “Yoga Coaching®” – che trasmette tecniche specifiche destinate alle classi dirigenti.

La propria esperienza personale permette ad Alessia Tanzi di affermare che nell’era della velocità è necessario approfondire la conoscenza di sé, sviluppando la propria intuizione e sensibilità ed elevando il sistema nervoso ad una  frequenza maggiore.

Gli esercizi, derivati dalla tradizione del Kundalini Yoga, sono destinati ad agire sulle esigenze di chi lavora in azienda: avere una mente lucida per prendere decisioni corrette,  liberarsi dall’ansia da prestazione, aumentare energia e carisma, migliorare la propria capacità di gestire stress e imprevisti.

Un punto fondamentale è che queste tecniche sono facilmente utilizzabili quotidianamente e permettono di raggiungere risultati apprezzabili in tempi brevi. Si tratta, infatti, di esercizi di breve durata ma molto intensi, nei quali si praticano tecniche di pranayama, canto di mantra, asana, mudra e focalizzazioni visive.

La posizione del praticante è seduta su sedie prive di braccioli. Risulta perciò confortevole anche per chi non ha mai praticato yoga e, inoltre, non provoca frustrazioni o competizione fra i partecipanti ad un corso. Il lavoro coinvolge le braccia, le dita e il respiro ed agisce sul sistema nervoso ed endocrino così come sul cuore. Per ogni esercizio vengono fornite spiegazioni dettagliate sul suo effetto fisiologico e la comunicazione verbale segue un profilo linguistico “scientifico”.

Gli esercizi vengono praticati per una durata dai 3 agli 11 minuti e possono essere appresi velocemente ed eseguiti in autonomia da persone con attività lavorativa molto intensa. E’ possibile anche praticare “al bisogno”, prima di una riunione importante o per recuperare velocemente energie.

I seminari si svolgono presso le aziende e possono avere la forma di training intensivi di un solo giorno fino a corsi di alcuni mesi. Ciascun partecipante esegue un test individuale per evidenziare le problematiche su cui intende lavorare. Il programma si struttura in modo personalizzato con esercizi da poter svolgere anche a casa per pochi minuti al giorno.

Nelle aziende si è sviluppato interesse e partecipazione prevalentemente da parte degli uomini, che hanno un approccio concreto e pragmatico e apprezzano uno yoga che si rivela utile per migliorare la performance professionale.

Quasi l’80% dei partecipanti a un seminario di Yoga Coaching modifica rapidamente le proprie abitudini, ad esempio rispetto al modo di respirare e, una buona percentuale, riesce a praticare gli esercizi con regolarità quotidiana.

Oltre che sul singolo praticante, si riscontrano effetti positivi anche nelle relazioni fra dirigenti e loro collaboratori: la maggior soddisfazione induce a un minore assenteismo e a un aumento della qualità generale del servizio.

Naturalmente, di  una migliore condizione psico-fisica beneficiano anche la vita privata e le relazioni extra-lavorative.