Oltre le illusioni – Nella rete di Maya

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Oltre le illusioni – Nella rete di Maya

sintesi di Anna Orsini

Sul n. 55 di Marzo/Aprile 2014 della rivista “Vivere lo Yoga” è apparso un articolo sul concetto di maya.

L’autore afferma che, nonostante sia l’organo più studiato, il cervello umano nasconde ancora moltissimi segreti. Una delle ricerche più recenti ha sottolineato la similitudine fra cervello umano e Universo. I neuroni si comportano come galassie per cui, da questo assunto, se siamo parte di un unico sistema e tutti siamo interconnessi e uniti, scoprendo i misteri del nostro cervello potremmo capire i misteri dell’Universo.

E’ noto che il cervello operi dieci volte più veloce di qualsiasi computer, elabori milioni di dati e informazioni e che solo il dieci per cento della sua potenzialità venga generalmente utilizzato.

La realtà è apparentemente unica ma ogni individuo ha la sua personale percezione ed è portato a pensare che la “sua” sia la realtà vera: questa illusione mentale, in sanscrito viene chiamata maya.

Cervello ed anima (ego e sé superiore) si contendono il predominio del nostro percepito e del nostro vivere.

Il cervello dispone di una intera “farmacia” di sostanze ed ha il controllo di tutti i processi chimici e fisici del nostro corpo. Sapendo che la mente si ammala prima del corpo e che a cadere in depressione è il cervello e non l’anima, per vivere serenamente dobbiamo avere una mente serena.

Esistono tecniche antiche e differenti pratiche fisiche e spirituali, utili a placare la mente e permetterle di riallinearsi con la realtà che la circonda senza cercare scorciatoie comode e illusorie, o cadere in una iperattività che porta stress e, di conseguenza, malattia.

Controllare il cervello, come ogni altro aspetto nostro e della realtà che viviamo, è praticamente impossibile, tuttavia imparare a tenerlo più calmo è fattibile.

La sola cosa che possiamo controllare è il respiro; il pranayama è la chiave attraverso cui accedere al controllo della salute e della realtà. Gli antichi scritti descrivono le capacità straordinarie che si possono attivare (intuizione, telepatia, psicocinesi, levitazione, teletrasporto, channeling).

In passato l’organo preposto a tale funzione era il terzo occhio. La scienza medica parla di ghiandola pineale o epifisi e di onde Beta, Alfa, Theta, Delta e Gamma che, a seconda della loro frequenza, vanno a incidere sul lavoro del cervello e ne determinano la condizione.

La meditazione e la concentrazione sul terzo occhio, la visualizzazione del colore celeste di ajna chakra, stimolano e sviluppano la ghiandola pineale. Il mantra di ajna chakra è AUM, pronunciato  sulla nota La.

Il lavoro e le attività del cervello non cessano nemmeno durante il sonno e principalmente sono tesi al “naturale” tentativo di preservare la nostra vita.

Non possiamo fermare la mente, ma attraverso gli esercizi fisici, respiratori  e mentali dello yoga possiamo spostare il centro di attenzione dalla mente al corpo e allo spirito. Diventiamo osservatori di noi stessi e della realtà.

Non seguiamo i pensieri sempre proiettati nel futuro o nel passato; cerchiamo invece di rimanere concentrati nel “qui e ora”. Il mantra SO HAM (io sono, io esisto) vuol dire: io sono ed esisto qui ed ora.

Nell’acquisire una siffatta coscienza diventerà possibile riprendere un controllo particolare sulla nostra vita, sulla nostra salute e nella gioia di vivere il presente, fuori dal velo dell’illusione.