Niyama

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Niyama

sintesi di Luciana Coen

Gianni Da Re Lombardi è l’autore di un articolo pubblicato sulla rivista Yoga Journal, Febbraio 2010,  avente come titolo “le 5 regole per corpo e mente”.

Patanjali, vissuto presumibilmente a cavallo dell’era cristiana, ha trascritto gli insegnamenti degli Yogasutra, fino ad allora tramandati, come era di consuetudine, oralmente.

Yama e Niyama sono due concetti yogici considerati in coppia. Il primo racchiude prescrizioni di tipo sociale (come comportarsi con gli altri), mentre il secondo include cinque osservanze verso sé stessi.

I cinque Niyama sono:

  1. Shaucha (pulizia)
  2. Santosha (capacità di accontentarsi)
  3. Tapas (austerità)
  4. Svadhyaya (studio del sé)
  5. Ishvara-pranidhana (arrendersi al volere di Dio)

Shaucha

Raggiungimento del benessere fisico come prerequisito per un benessere spirituale o comunque per l’accesso ad un percorso spirituale. Infatti quando si è malati, non si praticano gli altri passi dello yoga (asana, pranayama ecc.) perché risulterebbero impediti e rallentati. L’impegno è focalizzato nel liberare il corpo da tossine, prodotti di scarto del metabolismo, da germi patogeni, da energie negative e per rafforzare il sistema immunitario. La pulizia del corpo deve affiancarsi a quella mentale, liberandola da intossicazioni/alterazioni derivati da uso/abuso di alcol, fumo, droghe cibo come pure da pensieri (sesso gratuito, violenza, cattiverie verso sé stessi e gli altri). Per procedere quindi nel percorso degli Yoga-sutra, la mente e il corpo necessitano di un salutare equilibrio.

Santosha

Indica un attitudine/atteggiamento verso la vita; l’accettazione di ciò che ci arriva dall’universo, non passivamente, ma sempre avendo presente il miglioramento della propria e altrui condizione. E’ il cammino di ognuno di noi, pronto ad accogliere ostacoli e belle visioni sulla propria strada, cercando il modo migliore per andare avanti, nel bene verso sé stessi e gli altri, sgombrando la mente dai desideri e soprattutto dei piaceri materiali.

Tapas

Viene tradotto con calore, il calore prodotto dall’attività e dalla pratica, che purifica, brucia le tossine di mente e corpo e fortifica. Tapas è anche austerità, senza tuttavia sottoporre il corpo a pratiche ed attività estreme. Anche in questo Niyama prevale la regola dell’equilibrio armonico tra attività e in-attività e riposo.

Svadhyaya

Non è sufficiente leggere e studiare i testi dove sono spiegate le pratiche yoga ma queste devono essere esperite sul proprio corpo e mente (unico essere di cui è possibile avere esperienza diretta) e la persona deve rimanere in ascolto dei propri movimenti interiori e fisici (studio di sé stesso) per coglierne limiti, risorse ed equilibrio armonico.

Ishvara-pranidhana

Arrendersi al volere di Dio, dove Dio può simboleggiare qualsiasi divinità, incluso l’Universo stesso. Ishvara-pranidhana amplifica e rafforza Santosha, accentuando l’accettazione di ciò che si raggiunge impegnandosi al massimo delle proprie possibilità e cogliendo anche nelle difficoltà e nelle situazioni più impervie, la strategia e la forza migliore per andare avanti.