Muladhara

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Muladhara

sintesi di Luciana Coen

Gianni Da Re Lombardi, in un articolo pubblicato sul n. 71 – marzo 2013 – della rivista “Yoga journal”, illustra alcuni aspetti specifici del primo chakra.
Muladhara è il primo dei centri energetici, legato al radicamento, alla sessualità e ai bisogni primari. È il chakra più basso ed è anche quello più conosciuto e più popolare nello yoga moderno, perchè il più vicino agli organi sessuali. È un chakra fondamentale nella simbologia yogica.
Con il termine nadi si definiscono le migliaia di canali energetici che attraversano il corpo. In prossimità del primo chakra partono le tre nadi, le più importanti:
Ida, il canale lunare, freddo e passivo, per alcuni assimilabile al sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento e di funzioni quotidiane quali la digestione e altre funzioni di cui non siamo consapevoli ma indispensabili per la vita;
Pingala è il canale solare, legato all’attività fisica e al calore. Paragonabile al sistema nervoso simpatico, governa l’azione e reazioni, in caso di pericolo, come fuga o attacco; produce ipertensione in situazione di stress. Lo yoga cerca di riequilibrare i due canali energetici;
Sushumna, paragonabile al sistema nervoso volontario, sale verticalmente fino al chakra più elevato, Sahasrara. Ida e pingala, invece, si muovono rispettivamente sulla destra e la sinistra della spina dorsale, incrociandosi in corrispondenza dei chakra, arrivando fino alle narici.
Il kundalini, simboleggiante un serpente avvolto in tre spire e mezzo, giace in prossimità di Muladhara. È l’energia vitale a mantenere in vita tutti gli esseri viventi tramite l’inspirazione e l’espirazione. Il kundalini giace in forma dormiente in attesa di risvegliarsi per la crescita spirituale. È l’energia che salendo in alto attraverso sushumna arriva in sahasrara attraversando tutti i chakra. Esso rappresenta anche la capacità creativa e generativa dell’uomo.
Secondo il testo Hatha Yoga Pradipika è il supporto energetico alle pratiche yoga, il cui obiettivo risulta essere risvegliare l’energia Kundalini e farla salire attraverso i chakra.
La crescita spirituale sembra partire da Muladhara, il chakra della riproduzione (il chakra più basso nell’uomo, il più elevato nell’animale), il punto di partenza del lavoro yogico.
In fisiologia, la contrazione del perineo (Mula Bandha) e del pavimento pelvico durante alcune attività fisiche è indispensabile per la stabilità del tronco. La contrazione del perineo durante l’inspirazione profonda in pranayama e in meditazione genera benessere con senso di stabilità.
Nell’inspirazione consapevole si può percepire un’espansione verso l’alto che origina dal perineo e arriva alla sommità della testa.
Muladhara è anche il chakra della terra, del radicamento-stabilità e sta alla base di tutto. Nella posizione del loto (Padmasana) è il chakra che sta a contatto con il suolo, rimanendo stabile, inamovibile. Solo gli esseri umani possono stare nella posizione del loto, fondamentale, anche se non l’unica, per la meditazione.