Mindfulness

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Mindfulness

sintesi di Anna Orsini

La rivista “Vivere lo Yoga” ha pubblicato sul n. 51 – Lug/Ago 2013 – un articolo di Silvia Turrin sul Mindfulness.
L’autrice prende spunto dal lavoro della dott.ssa Selene Calloni Williams, psicologa, insegnante di nada yoga e yoga sciamanico, che da oltre trenta anni pratica e diffonde un percorso di consapevolezza che promuove il benessere interiore volgendo in positivo emozioni di tristezza, rabbia e paura, figlie della società post-moderna.
I ritmi esistenziali sono troppo veloci, la percezione della realtà e di noi stessi è alterata e la nostra partecipazione agli eventi risulta superficiale, incapaci di vivere il “qui e ora”. Siamo preda di una mente confusa, affollata, angosciata e stressata. E’ necessario fermarsi, calmarsi, prendere tempo per noi stessi; la mente va svuotata, tranquillizzata e rigenerata.
Come insegnano le millenarie discipline orientali, la meditazione è, per eccellenza, la pratica che meglio aiuta in questa impresa, perché per suo tramite il corpo si rilassa, la mente si tranquillizza, lo stress viene ridotto. Si può accedere a stati spirituali altrimenti irraggiungibili ove risiede il nostro sé, fonte della nostra energia e della pace.
La mindfulness praticata e diffusa dalla dott.ssa Calloni Williams si fonda sulla meditazione e sul Buddhismo Theradava con le sue straordinarie tecniche che riguardano il respiro (anapasati), la contemplazione del corpo, la visualizzazione del corpo dall’interno, la contemplazione della mente, delle emozioni, dello scheletro come simbolo dell’impermanenza e del non-attaccamento.
Grande importanza è data al satipatthana, che consiste nell’essere sempre presenti a ciò che accade e nel momento in cui accade, anche attraverso semplici affermazioni da ripetersi come dei mantra. Tali affermazioni mantengono la mente focalizzata e le impediscono di lasciarsi prendere dall’agitazione e dell’ansia.
Quando la pratica della meditazione ha l’intento di “guarire” emozioni negative e diventa uno strumento per lo sviluppo del potenziale umano, in Occidente, viene designata come Mindfulness.
Si tratta di un cammino di autentica consapevolezza della natura delle proprie espressioni psicologiche e fisiche. La mindfulness permette di distaccarsi da vecchie categorie ormai cristallizzate che imbrigliano il nostro cervello e di farlo ripartire alla ricerca di strategie più ricettive e potenti. La spiritualità è più libera, più profonda e permette di vivere le esperienze negative in modo più distaccato e sereno. La sensazione che si avverte è quella di un modello di vita modificabile in ogni momento, che non siamo prigionieri delle cose o di noi stessi, bensì liberi e attivi.
Gli esercizi di consapevolezza dovrebbero essere praticati due volte al giorno: mattino e sera. Seduti o supini, la colonna vertebrale ben dritta, ci si rilassa, si calmano i pensieri e ci si concentra sulla respirazione.
Osservando e ascoltando il respiro si diventa più ricettivi in merito a ciò che si verifica interiormente. Se la mente tende a sfuggire e di nuovo i pensieri affollano, allontanandoci da “qui e ora,” è necessario riportare la propria attenzione al respiro. La pratica costante trasmuta le sensazioni interiori da negative in positive.