Lo yoga nelle scuole elementari

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Lo yoga nelle scuole elementari

sintesi di Daniela Barbieri

Sul numero 16 di aprile-maggio 2009 la rivista “Yoga +” offre ai propri lettori un interessante articolo sull’importanza dello yoga nelle scuole elementari. Uno strumento che può aiutare i bambini ad essere più calmi e a rimanere più facilmente in contatto con loro stessi. Sono decenni che lo yoga viene usato negli ambiti più svariati della vita quotidiana e, adesso, ha fatto il suo ingresso anche nella scuola elementare.
In Europa, si spiega nell’articolo, alcuni istituti hanno creato un progetto che prevede l’inserimento dello yoga all’interno dell’orario scolastico. A Francoforte, in una scuola elementare, si racconta che due bambini segnalano l’inizio di una lezione di yoga facendo oscillare le campane tibetane. L’insegnante rivolge ai bambini semplici domande sul respiro e sull’abilità di rimanere seduti ad occhi chiusi. E’ un modo per portare gli alunni al silenzio. Naturalmente non sempre funziona ma, come viene sempre raccontato all’interno dell’articolo, le maestre sono molto soddisfatte dei risultati ottenuti dai bambini che sembrano avere maggiori momenti di quiete. I bambini sono seguiti dal maestro che li segue nello svolgimento degli esercizi yoga.
Le posizioni più difficili risultano quelle in cui è richiesta immobilità, come la “posizione dell’albero” oppure, anche restare sdraiati sul materassino può risultare non sempre facile. Nella scuola elementare di Francoforte ormai sono tre anni che i bambini di prima elementare praticano esercizi yoga. Si è compreso che gli alunni non hanno solo la necessità di imparare a scrivere e leggere, ma è necessario aiutarli anche a trovare una certa tranquillità che, per ciò che concerne l’apprendimento, può essere solo positiva.
L’insegnante di yoga cerca di sensibilizzare anche all’ascolto del corpo e, durante gli esercizi, chiede se alcuni di loro sentono più morbido il proprio corpo. Si scopre così che già a questa età i bambini risultano spesso tesi e poco agili. Ciò naturalmente è addebitabile anche delle molte ore passate davanti a tv o computer, invece che correre all’aria aperta.
La direttrice della scuola è convinta, anche in seguito alla scarsa comunicazione esistente nelle famiglie, che la percezione corporea nei bambini si sia molto ridotta e che lo stesso strumento-corpo del bambino non sia più in grado di percepire sensazioni molto importanti per una crescita armoniosa. Alcuni studiosi affermano che le posizioni yoga agiscono sull’umore e dunque per i bambini non è più solo esercizio motorio ma un valido aiuto per aiutarli a trovare una concentrazione da utilizzare nelle ore di apprendimento scolastico.
I genitori, inizialmente un po’ perplessi, con il passare del tempo hanno visto i risultati ed hanno chiesto che la lezione di yoga non si limitasse solo alla prima classe. La richiesta è stata accolta ed altri bambini hanno potuto cominciare a praticare yoga. La continuità è fondamentale e i bambini di prima, quando approdano in seconda classe, avendo già sperimentato lo yoga, hanno minori difficoltà a seguire l’insegnante ed imparare a stare ad occhi chiusi o concentrati su una posizione. Tutti gli insegnanti sono consapevoli che un’ora la settimana non è sufficiente ma sicuramente è un buon inizio.
L’articolo si conclude rivelando che in tutte le scuole dove si sperimentata la pratica dello yoga è nata, tra i bambini, una forte empatia ed essi si aiutano molto fra di loro. L’augurio è che questo tipo di esperienza non resti isolata e che, prima o poi, anche i bambini italiani possano avere accesso ad iniziative di questo genere.