Lo Yoga mi fa ridere?

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Lo Yoga mi fa ridere?

sintesi di Enrica Maschio

Jacopo Ceccarelli è l’autore dell’articolo “Lo Yoga mi fa ridere? Confessioni di uno Yogi che ha fatto dell’ironia un modo di insegnare”, pubblicato sul n.145 di Settembre 2020 della rivista Yoga Journal.

Lo Yogi ci racconta la sua eperienza sin dalle prime lezioni di yoga: la gioia profonda, il forte senso di appartenenza per aver trovato persone in cerca di qualcosa di profondo e al contempo elevato. Entusiasta per natura, avrebbe voluto condividere con i suoi compagni di pratica tale allegria, ma gli Ashram che frequentava non lo consentivano, data la loro seriosità. Si sentiva inadeguato.

Una domanda lo accompagnava: ma se lo Yoga fa stare bene nel corpo e nella mente, lo spirito non dovrebbe sorridere? Gli occhi non dovrebbero riflettere un sorriso che viene dalla consapevolezza di aver trovato il proprio centro e la capacità di rimanere sereni davanti a tutto?

Decise di andare in India, alle fonti dello Yoga. Trovò quel che cercava: Yogi che sorridevano. Uno Yogi himalayano che, racconta, giocando, gli mostrò le asana come una maestra insegna le capriole a un bambino dell’asilo; monaci che, di fronte ai problemi e agli imprevisti, facevano battute sul karma e sull’attaccamento, e capì:

Lo Yoga praticato con il Cuore fa sorridere
e sorridere aiuta a a praticare lo yoga con il cuore.

Gli incontri con i monaci tibetani e indiani conducono lo Yogi a mettere a fuoco, quale punto centrale del suo percorso spirituale, il non prendersi sul serio.

Durante le sue lezioni si impegna a creare un clima disteso, che consenta agli allievi di scoppiare in risate spontanee, e che ricordi costantemente che lo Yoga porta gioia e voglia di celebrare la vita, come molti Maestri hanno mostrato (Amma, Yogananda, Krishnamurti): uno Yogi che sa ridere trova rapidamente la serenità dopo aver navigato fra i mari in tempesta dell’interiorità.

Anche la scienza evidenzia gli aspetti benefici del sorriso, fra cui in particolare la produzione di encefaline, che stimolano il sistema immunitario aiutandolo nel suo compito.

Il meccanismo attraverso il quale si produce il sorriso è questo: quando percepiamo o ricordiamo qualcosa di ‘divertente’, dal talamo, struttura del sistema nervoso centrale che trasporta contenuti emozionali della percezione sensitiva, parte un impulso che conduce al sorriso o alla risata, giungendo ai muscoli facciali e dando luogo a questa meravigliosa espressione: tutto sorride, non solo la bocca, ma anche gli occhi, il diaframma i muscoli dell’addome, e tutto il sistema parasimpatico del sistema nervoso centrale ne riceve l’influenza.

Ci sono in particolare due Asana che favoriscono l’attivazione del meccanismo ora descritto: l’Asana del Cammello (Ultrasana), che apre le spalle e favorisce il nutrimento energetico del polmone, come ci ricorda la medicina cinese, per evitare l’insorgere della tristezza, intesa anche come sottofondo emotivo cronico. Poi c’è l’Asana del Bambino felice (Ananda Balasana), che distende le zone precedentemete attivate con Ultrasana: in posizione supina, con le gambe diritte, si afferrano le piante dei piedi con le mani e, una volta raggiunta una posizione confortevole, rilassando braccia e spalle… una bella risata!

Se impari a non prenderti sul serio,
la vita lo farà per te
e lo Yoga ti regalerà esperienze seriamente profonde.