L’importanza del respiro nella pratica

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L’importanza del respiro nella pratica

sintesi di Anna Orsini

Lorena Trabucco Yoko è l’autrice dell’articolo”L’importanza del respiro nella pratica”, pubblicato sul n. 110 di Aprile/Maggio 2023 della rivista Vivere lo yoga.

Il Prana è l’energia vitale che sottende ogni cosa ed è naturalmente presente all’interno del corpo umano. Gli antichi Yogi sostenevano che fosse possibile incanalare, assorbire e muovere consapevolmente il prana.

Il prana obbedisce all’attenzione, alla presenza e alla concentrazione mentale; quindi solo una mente capace di concentrarsi può interagire consapevolmente con il prana.

Controllare il respiro equivale a controllare la mente e viceversa.

E’ un concetto già presente nella Chandogya Upanishad, nello Yogabija nel XIV secolo e Patanjali stesso, negli Yoga Sutra, lo indica come un pilastro portante della disciplina Yogica.

Il controllo dei due soffi (inspirato e espirato, prana e apana) era già descritto come pratica Yogica consolidata dal Karma Yoga della Bhagavad gita.

L’arte di concentrare il respiro ha costituito una delle più grandi scoperte psicologiche e spirituali.

Rappresenta una immensa potenzialità, ma non si deve pensare che sia adatto solo a chi è in grado di padroneggiare le fluttuazioni della mente. Si può tranquillamente iniziare anche con una mente frammentata e disarmonica.

Sarà la pratica che accompagnerà la mente nel suo vero compito a servizio dell’Essere, perché la pratica la risanerà.

Si comincia gradualmente, con devozione, “qui e ora”.

Questo è il segreto.