La Meditazione

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La Meditazione

sintesi di Annalisa Ceccatelli

Maurizio Morelli è l’autore di un articolo apparso sul n. 74 (aprile-Maggio 2017) della rivista “Yoga-Journal” sul tema della meditazione.

L’autore afferma che la meditazione è una dimensione della coscienza extra-ordinaria definita quarto stato della mente, in quanto include e trascende le tre dimensioni consuete: la veglia, il sonno e il sonno profondo.

La coscienza è per noi è quel quid che ci rende partecipi della realtà, quello stato che testimonia. In quanto esseri umani, con possibilità di coscienza parziali, abbiamo la possibilità espandere la coscienza verso un ampio livello percettivo (definito cosmico).

La meditazione è la via per raggiungere questo sviluppo percettivo che corrisponde ad un ampliamento dello spazio esistenziale. Ciò che rende possibile questa esperienza è la variazione del fattore spaziale: con la capacità di coscienza aumenta l’esperienza di vita. Meditare è come accedere ad una prospettiva trasformativa; trovare il contatto con la dimensione spirituale, comunicare con la mente universale. In tale stato la mente può ampliare tutto il suo potere di gioia, calma e pace, potere che si riflette nel corpo sotto forma di energia, vitalità, salute.

Nello stato di meditazione si realizza l’integrazione profonda tra spirito, mente, soma e respiro vitale. Gli effetti, vari e benefici, portano a:

  • rallentare le frequenze mentali,
  • ridurre il tono muscolare,
  • prolungare la condizione di rilassamento,
  • incrementare la lucidità mentale e la resistenza alla tensione e alla fatica;
  • sensazione di benessere e gioia;
  • miglioramento generale delle condizioni di salute,
  • consapevolezza chiara e precisa della matrice spirituale.

Le tecniche di meditazione sono i diversi passaggi per entrare nella dimensione meditativa. La migliore è quella che meglio funziona per noi.

Aspetto fondamentale della tecnica meditativa è la postura. Lo Zen insegna che la postura è meditazione; più precisamente: non c’é una vera differenza fra corpo e mente. Le posizioni vanno rese stabili.

Con la nuca in linea con il sacro, apprendiamo le modalità per abbandonare le tensioni nell’area del tronco.

Per facilitare un respiro profondo, le ginocchia poste al di sotto della linea ombelicale e con il bacino in posizione neutra. A volte può essere necessario un supporto rigido, sotto i glutei, di spessore tra i 5 e i 15 centimetri.

E’ importante che le protuberanze ischiatiche siano rivolte verso i basso come radici che entrano nel terreno. Ciò allevia tensioni nelle spalle e nel collo.

Per la posizione del capo immaginate una leggera pressione sul naso per allineare la testa e il collo al tronco.

Applicare un Mudra (gesto delle mani) aiuta a trovare una condizione di completo rilassamento per spalle, braccia e mani.

Il respiro va lasciato fluire in modo spontaneo e attendere che, lentamente, si avvii verso un ritmo fluido e senza pause. Le pause nella respirazione sono i punti di inserimento dei pensieri: eliminare le pause aiuta la mente a non distrarsi. Per un respiro senza pause è necessario praticare per un certo tempo prima che diventi efficace e spontaneo.

L’oggetto di meditazione è molto importante: uno dei più potenti in assoluto è il suono del Mantra Om. Possiamo farlo risuonare al centro della fronte in maniera ritmica, così da ottenere una vibrazione che rende stabile lo stato di veglia e attivi uno stato introspettivo.

Alle divagazioni della mente occorre rispondere riportando la propria attenzione a concentrarsi sull’Om pronunciato silenziosamente. E’ una meditazione molto potente.

Come oggetto di meditazione possiamo usare una qualità dello spirito, il vuoto, un aspetto divino o possiamo ripetere una preghiera. La mente arriverà sempre dove l’abbiamo indirizzata, per cui è meglio scegliere oggetti meditativi che avvicinino alla trascendenza.

Un fattore da non trascurare è la costanza; è importante praticare ogni giorno, alla stessa ora e possibilmente nello stesso posto.

Il momento migliore è il mattino appena alzati o la sera al tramonto, anche se qualsiasi momento è quello giusto.