LA MEDITAZIONE e gli ostacoli sul cammino

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LA MEDITAZIONE e gli ostacoli sul cammino

Sintesi di Annalisa Ceccatelli

Marco Ferrini è l’autore dell’articolo “La meditazione e gli ostacoli sul cammino” pubblicato sul numero 51 di febbraio/marzo 2020 della rivista Vivere lo yoga.

La mente, o Krishna, è irrequieta, impetuosa, potente e ostinata; dominarla mi sembra più difficile che controllare il vento” (Bhagavad Gita IV, 33-34).

L’articolo inizia con la raccomandazione dell’autore di non arrendersi se durante le prime pratiche non riusciamo a capire cosa sia “meditare”. Solo con perseveranza e metodo potremo giugere a qualche risultato. E’ fondamentale, secondo Ferrini, essere sereni, calmi e in pace con sè stessi.

Il nirodhal (controllo delle vritti, onde-pensiero della mente) è il passaggio per entrare nella meditazione, che si ottiene dopo una lunga preparazione.

E’ essenziale adottare sane regole di vita: “Yama” comportamenti verso gli altri:”non-violenza, veridicità, non possessività”; “Niyama” verso se stessi: “pulizia, contentezza, studio di sé, abbandono a Dio/o ad un canone etico”.

Sappiamo bene che quando ci comportiamo in modo etico, riceviamo shanti (la pace della mente e del cuore), quando non lo facciamo abbiamo sensi di colpa e pensieri ossessivi. Anche quando siamo animati dalle migliori intenzioni è possibile sorgano difficoltà impreviste causate da “dipendenze inconsce o subconsce” che ostacolano il “contatto con il Sè”.

Solo chi è veramente risoluto seguendo un metodo “autentico” avrà successo. Se poi un insegnante qualificato guiderà il gruppo verso la “conoscenza di sè” sarà più facile percorrere questo viaggio e raggiungere buoni risultati in tempi brevi.

“(…) è indubbiamente difficile domare la mente inquieta, ma è possibile con il distacco e una pratica adeguata” (VI,35)