La Felicità

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La Felicità

sintesi di Daniela Barbieri

Un’intervista di Bice Mattioli su Yoga Journal di luglio-Agosto 2014 ci aiuta a conoscere Deepak Chopra. Questo il nome del medico che si definisce alternativo e che negli ultimi due decenni ha scritto libri di successo sulla felicità, la pace interiore e le regole auree della vita.

Il medico ha creato “The Chopra Foundation” un luogo di confronto tra scienza e filosofia che ha lo scopo di creare nuove idee grazie allo scambio dialettico fra intellettuali e scienziati. In Italia è uscito il suo ultimo libro, scritto con il ricercatore di neurologia Rudolph E. Tanzi, docente ad Harvad. Il titolo del libro è. “Super Brain”.

Bice Mattioli comincia l’intervista chiedendo come mai un medico, che ha dedicato tanto al metodo olistico e alla spiritualità, abbia deciso di scrivere un libro insieme ad un neurologo. Chopra risponde che il libro rappresenta solo un approccio diverso al quale sottoporre il tema della coscienza e la sua validità scientifica.

L’intervistatrice incalza, adducendo che il titolo del libro è “Super Brain”, per cui si potrebbe pensare che cervello e coscienza alla fine siano la stessa cosa. La risposta è interessante, per Deepak la coscienza non si trova in un luogo definito ed il cervello ne rappresenta solo il veicolo.

La giornalista, poi, chiede come sia possibile fare ricerche sulla coscienza e Deepak risponde che l’universo è fatto per lo più da vuoto e l’umanità stessa proviene dal nulla, pertanto, occorre osservare ciò che crea la realtà: la coscienza. E’ la coscienza a trasformare un’immagine in una sensazione, un odore, un colore e tale processo avviene attraverso il cervello. Per Chopra ogni coscienza ha una sua realtà in continuo divenire. Per capire come si costruisce la realtà bisogna esplorare il rapporto fra mente e cervello.

L’argomento non è di facile trattazione e la giornalista chiede di fare un esempio. Deepak cita l’esperienza dell’amore e della compassione, entrambi in grado di produrre agenti chimici come l’ossitocina alla base dei processi di auto-guarigione, mentre la rabbia produce cortisolo; in entrambi i casi abbiamo situazioni che influenzano l’organismo e di conseguenza la realtà. Dunque il corpo diventa fonte di informazione dove malattie, benessere, emozioni si intersecano e creano la realtà.

Per Chopra è necessario ripensare al concetto stesso di benessere. Egli ritiene che sia un complesso e ingarbugliato equilibrio creato da cinque macro-fattori che si suddividono in altri aspetti e tutti sono fondamentali per creare il benessere individuale e, finanche, collettivo.

Chopra ha scritto un libro, in seguito diventato un classico: “le sette chiavi della felicità”. Naturalmente, l’intervistatrice gli chiede come il libro si relazioni al suo nuovo lavoro. Deepak risponde esponendo quella che sembra un’equazione: F = S + C + A; dove F sta per felicità, S per set-point cerebrale, C condizioni e stili di vita ed A attività volontarie.

L’articolo ci aiuta a capire meglio illustrando ogni elemento. Con il termine set-point cerebrale si intende l’attitudine che un individuo ha di fronte ad un evento. Per il medico indiano meditazione e yoga permettono di mutare il set-point cerebrale che pesa molto nella capacità di essere felici. Le condizioni e stili di vita riguardano lo stato delle finanze, delle relazioni e anche della salute. E’ una parte sempre in evoluzione e, secondo Deepak, non ha molto impatto sulla capacità di essere felici da parte dell’individuo. Per A si intendono le attività volontarie; in pratica le attività che scegliamo di fare. Le attività volontarie possono essere di due tipi: quotidiane, e fra queste rientrano per esempio lo shopping, un buon pranzo ecc.., tutte attività che ci rendono felici ma che durano poco. Ci sono poi attività che si concretizzano in una felicità a più lungo termine, un atto creativo, ad esempio, è considerata un’attività del secondo tipo. Se ne deduce che felicità e nuovo concetto di benessere, per la maggior parte, non derivino da fonti esterne ma dalla nostra coscienza, una coscienza più elevata, un “super brain”.

Infine la giornalista conclude l’articolo chiedendo a Deepak come faccia a mantenere un equilibrio con la sua professione fatta di viaggi, relazioni, lezioni e molto altro. Il medico risponde che medita quotidianamente e fa yoga e, quando è a casa, frequenta anche delle scuole di yoga. Riesce anche a mantenere la sua professione di medico perché tutto è nato da lì. Il suo stimolo per la ricerca della formula della felicità, aggiunge, nasce dal suo continuo confronto con i pazienti e per questo il suo ruolo di medico riveste ancora un ruolo importante.