Invecchiare serenamente. Verso l’ultima meta

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Invecchiare serenamente. Verso l’ultima meta

sintesi di Annalisa Ceccatelli

Marco Ferrini è l’autore dell’articolo “Verga l’ultima meta”, pubblicato sul numero 94 di settembre/ottobre 2021 della rivista Vivere lo yoga.

“Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza, una delle cose più difficili nell’arte difficilissima della vita” H.F. Amiel

L’autore cita la Baghavad Gita:”L’anima non nasce e non muore (…) eterna immortale e senza tempo” ci introduce in uno dei pilastri dello Yoga, e cioè che è il corpo che invecchia, non chi lo abita, che è il “testimone” che poi continua il cammino.

E’ difficile oggi pensare che l’anima sia immortale ma non lo era affatto per i saggi e gli antichi maestri Yoga dell’India antica.

In questo tempo, definito Kali Yuga dalle scritture dello Yoga, le facoltà fisiche e spirituali si sono ridotte a causa del declino dei valori morali, inquinamento dell’ambiente, poca attenzione a ciò che mangiamo, abbiamo problemi di memoria, delegando molte informazioni a supporti digitali, poco tempo per riflettere, e meno ancora per una “pratica meditativa e spirituale”.

La determinazione e un buon metodo daranno la possibilità a chi vuole imparare la meditazione di “spalancare le porte di altre dimensioni” anche oggi.

Il nostro corpo, scrive Ferrini, è come una barca con cui si deve attraversare l’oceano, se la terremo in buono stato, con cure ed attenzioni, potremo arrivare a destinazione, così il nostro corpo, accudito e protetto, compirà la sua traversata. Sarà possibile vivere a lungo e in buona salute se ci miglioreremo ogni giorno, sereni e disponibili verso gli altri.

Questa è la via per arrivare alla fine fiduciosi, ed essere pronti per l’uscita dal corpo e per l’inizio di un nuovo viaggio. Vincere la paura non è facile ma è utile per gustarsi la vita che rimane e avere fiducia nel futuro. Lo Yoga può insegnare a liberarci dalla paura per invecchiare serenamente.