Invecchiare, NON degenerare

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Invecchiare, NON degenerare

sintesi di Daniela Chiaramonte

Francesca Bonsignori è l’autrice dell’articolo “Invecchiare, NON degenerare” pubblicato sul n. 34 di settembre/ottobre 2021 della rivista Vivere lo yoga.

L’autrice ci ricorda che l’invecchiamento è un fenomeno naturale che riguarda ogni essere vivente, siamo caratterizzati da un costante processo di trasformazione: se c’è stasi, fissazione, c’è perdita, perché nasce la frustrazione nell’accorgersi che comunque non si preserva nulla in modo intatto, che esiste per tutti la decadenza, l’ancoraggio ai soliti schemi fa regredire mentalmente.

I cambiamenti invece, la duttilità, ci mantengono giovani, la voglia di scoprire, conoscere, cambiare idea, rendono frizzanti nell’animo e svincolati dal passato. Anche se ci sono mutamenti corporei dovuti all’invecchiamento-mutamento.

Al contrario la degenerazione è una situazione distorta che osserviamo solo nell’essere umano e non nel mondo animale e vegetale, e non è necessariamente connessa con l’età, ma con errori vissuti nel quotidiano che minano la salute fisica e mentale.

Certi disturbi, certe patologie acute che possono cronicizzarsi peggiorando la qualità della nostra vita, derivano dalla cattiva gestione della nostra quotidianità, non dall’invecchiamento.

La degenerazione limita la vitalità, mentre l’invecchiamento la mantiene e con lo Yoga la si può anche accrescere. La degenerazione va combattuta, la vecchiaia vissuta.

La prima causa di alterazioni è la carenza di consapevolezza, dobbiamo vivere noi stessi senza l’ansia di rimanere nel passato cercando di esprimere una persona che non esiste più.

Anche lo Yoga si dovrà vivere tenendo conto della progressiva diminuzione di forza e scioltezza nel tempo, ma se non ci si legherà alla semplice fisicità, accettando l’ineluttabile svolgimento degli eventi  della vita, ci si potrà godere la meravigliosa condizione di “essere” nel corpo ricercando la conoscenza e la partecipazine più ampia possibile del vissuto psico-corporeo.        Così l’invecchiamento diventa un mezzo per vivere pienamente l’espressione della vita, compreso il piacere estremo dell’ultimo respiro.

Se entriamo e partecipiamo pienamente al meccanismo della trasformazione possiamo beneficiare della saggezza che ci dona il passare del tempo, evitando il decadimento mentale e la frustrazione, per vedere noi stessi e il mondo da diversi punti di vista, abbassando gradualmente il livello di importanza delle cose per vivere più liberi e leggeri.