Il Mantra Yoga

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Il Mantra Yoga

sintesi di Anna Orsini

Sul n. 20 della rivista Yoga Journal è apparso un articolo di Bice Mattioli sul Mantra Yoga.

L’autrice sostiene che il Mantra Yoga sia una pratica antichissima ancora oggi molto vitale. Il Mantra può essere un inno o un versetto vedico o ancora sillabe senza un significato specifico, ma in sanscrito vuol dire “strumento per pensare”. La forza del suono, infatti, consente una connessione spirituale ad un significato più alto.

In occasione del seminario su La terapia dei Mantra in Ayurveda Yoga Journal ha incontrato e intervistato David Fraioley (Fondatore dell’American Institute for Vedic Hindu University di Orlando, terapeuta e autore di vari testi sull’argomento).
Gli è stato chiesto se i mantra possono essere paragonati a preghiere e quali siano le eventuali analogie o differenze. Se hanno un effetto emotivo, o preventivo o palliativo. Quale rapporto ci sia tra mantra, asana e pranayama e se esista la possibilità di integrarli nell’applicazione terapeutica. Se esistano protocolli generici o se nella terapia l’approccio debba essere personalizzato. Se gli effetti emotivi e spirituali dei mantra varino a seconda che si cantino o si ascoltino e come possono le persone mute e i non udenti praticare i mantra.

Dalle risposte di Fraioley emerge che la preghiera è una specie di mantra esteso e che la differenza è che quest’ultimo utilizza singole sillabe. La ripetizione dei mantra è volta a ottenere determinati effetti sulla mente che, poi, si estendono al prana e al corpo. Ciò esercita sui pazienti un forte potere curativo perché li energizza e rivitalizza. Fornendo alla mente energia e flessibilità inducono un benessere psichico che inevitabilmente porta ad un sensibile miglioramento delle condizioni generali. Essi sono usati soprattutto a scopo preventivo e nelle malattie croniche anche se, ovviamente, non sono sostitutivi dei metodi terapeutici fisici. Collegando mente e prana i mantra potenziano la pratica del pranayama (per esempio associati alla respirazione a narici alternate). I mantra facilitano e preparano la meditazione rendendo i suoi effetti più duraturi.

Soprattutto nelle malattie più gravi è bene che l’approccio sia personalizzato; si tenga conto delle dosha, delle guna e del karma, del tempo, delle condizioni ambientali e si prenda in considerazione anche l’abbinamento ad uno stile di vita sattvico (dieta vegetariana e devozione spirituale).

Per la ripetizione dei mantra composti da singole sillabe, la regola generale è di circa 100.000 volte al giorno o alla settimana e più di 10.000 per quelli più estesi. I mantra sono più efficaci se recitati di persona e il loro solo ascolto produce effetti ridotti. Sicuramente seguire la recitazione dei mantra ascoltandoli dalla voce di un grande guru è ben diverso dall’ascolto di un CD.
I muti possono beneficiare dei mantra ascoltandoli e ripetendoli mentalmente; i non udenti possono ricorrere all’uso dei colori e agli yantra (diagramma di energia dei mantra).

Infine alla richiesta da parte dell’intervistatore di un esercizio di recitazione dei mantra da eseguire ogni giorno come il Surya namaskar, Fraioley ha risposto indicando il Gayatri Mantra sempre rivolto al Sole o il canto dell’Om. Il suo preferito è comunque il mantra rivolto alla luce suprema: Om Hrim Hamsa soham Svaha.