Il corpo che parla

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Il corpo che parla

sintesi di D. Poggi

Silvia Ornaghi è l’autrice di un articolo, pubblicato sul n. 47 novembre/dicembre 2012 della rivista “Vivere lo Yoga”, che pone in evidenza la stretta relazione esistente fra mente e corpo.

Il linguaggio del corpo è la prima forma di comunicazione che l’individuo impara; crescendo però ed adeguandosi alle convenzioni sociali questa forma viene “dimenticata”.
E’ un linguaggio che quasi mai mente e “soffocarlo” porta ad innescare blocchi psicofisici. La cultura occidentale spesso ignora questi messaggi, tenuti in gran conto, invece, dalla filosofia orientale: l’individuo è il solo che può liberare sé stesso dalla sofferenza attraverso la consapevolezza della propria coscienza, strettamente connessa al proprio corpo.
Fu lo psicanalista Reich per primo a constatare che tutte le nevrosi si riflettono nel corpo. Individuò sette livelli fisici attraverso lo studio dei quali si poteva delineare la storia psichica di un individuo e capire dove la sua energia vitale fosse bloccata.
A seconda delle posture assunte, ogni livello esprime uno stato d’animo: il primo livello è quello degli occhi; essi rivelano l’indole e la qualità dei rapporti con sé stessi e con il mondo circostante.
Il secondo livello è quello della bocca, delle labbra, dei denti e della mandibola. Qui si possono racchiudere tensioni e rabbia.
Il terzo livello è quello del collo e della gola. Riflette l’immagine che l’individuo ha di sé e di come si percepisce.
Il quarto livello è quello del cuore e delle spalle. Esprime rabbia, rassegnazione, grandi responsabilità o sottomissione.
Il quinto è quello del diaframma. Una cattiva respirazione blocca il flusso vitale del respiro e con esso le emozioni.
Il sesto è quello dello stomaco e della pancia. E’ quello che ci aiuta a “digerire”, oltre al cibo, le questioni che ci stanno a cuore.
Infine il settimo è quello del bacino, gambe e piedi. Il blocco del bacino e delle pelvi impedisce la scarica libidica. Le gambe ed i piedi sono connessi a stabilità: radicamento, solidità ed equilibrio.
Lo Yoga gioca un ruolo importante in questa ottica di connessione tra corpo e mente. Attraverso asana e pranayama si entra in contatto con la nostra coscienza e si può arrivare a percepire quali zone del nostro corpo restano contratte e se queste contratture possono ricondursi a contratture mentali. Le asana consentono di sciogliere tensioni, blocchi e ci aiutano a superare i limiti.
Le asana che interessano il collo e le spalle consentono di avere una muscolatura in grado di sostenere la testa dritta ed avere una postura più fiera e sicura. Quelle che riguardano il torace, ossigeneranno polmoni e cuore, facilitando l’apertura al mondo che ci circonda.
Le asana che coinvolgono il bacino e la pelvi permetteranno all’energia sessuale di fluire liberamente. Le posture erette rafforzeranno le gambe e creeranno maggiore sicurezza in sé stessi e stabilità.
Allungare, rafforzare e sciogliere creerà nuovi spazi corporei che diverranno nuovi spazi mentali.