La FEDE nello Yoga

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La FEDE nello Yoga

sintesi di Daniela Chiaramonte

Mario Raffaele Conti è l’autore dell’articolo “La FEDE nello Yoga. Incontro con padre Axel, monaco benedettino e praticante di uno Yoga sacro e cristiano” pubblicato sul n. 153  di luglio/agosto 2021 della rivista Yoga Journal.

L’autore cita Mircea Eliade che nel suo libro “LoYoga – Immortalità e libertà” osserva un allineamento tra alcuni preliminari ascetici e metodi di preghiera, utilizzati dai monaci esicasti (esicasmo è una dottrina e pratica ascetica diffusa tra i monaci dell’Oriente cristiano) e certi aspetti delle tecniche yoga.

Axel Bayer, 51 anni, tedesco di Stoccarda, è un frate benedettino che vive nel sacro Eremo di Camaldoli e che da cattolico non solo pratica yoga, e organizza anche corsi di meditazione yogica. Ha conosciuto lo yoga da giovane a Berlino, ma nel 2003, al suo ingresso in monastero, è venuto in contatto con diverse figure dell’esicasmo.

Nel suo approfondire questa pratica ha scoperto molti parallelismi, l’importanza del modo di agire, della relazione con l’altro, della posizione e del respiro. Dunque sia la fede sia lo yoga propongono un percorso che usa il distacco dall’esterno e la concentrazione su un unico oggetto come strategia per arrivare ad una mente concentrata e a partire da questa al “calmo dimostrare”, la preghiera e/o il samadhi.

I due mondi si intendono perché parlano il linguaggio della postura e del respiro, ma non sempre la Chiesa è stata tenera con lo yoga. A Camaldoli c’è una grande accoglienza e l’eremo è famoso per l’impegno nel dialogo interreligioso. Si deve trovare la giusta via di mezzo, ci vuole integrazione.

Lui pratica e propone lo yoga per approfondire la propria centratura, l’autocomprensione, la relazione con l’altro e la dimensione spirituale, uno strumento finalizzato al maggiore contatto con Dio con una coerenza interna, un sistema di pratiche e di pensiero teologico in cui un modo di fare rimanda ad un altro, li utilizza affinchè vengano rispettati e portati avanti insieme.

Padre Axel sostiene che l’essere entrato in contatto con lo yoga e con l’esperienza della meditazione ha aperto nuovi orizzonti di comprensione anche al suo essere cristiano, della Scrittura, persino della dogmatica. Dunque è la meditazione lo strumento che porta a questa integrazione, lo stato di quiete mentale.

Una delle tecniche del percorso meditativo è il mantra, una formula che viene ripetuta molte volte, e lo è anche con la preghiera, ripetendo incessantemente la stessa invocazione secondo il ritmo della propria respirazione, come per esempio la nota “Kyrie Iesou Christe Eleison”.