Dolce meditare

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Dolce meditare

sintesi di Daniela Chiaramonte

Gabriella Cella è l’autrice dell’articolo “Dolce meditare” pubblicato sul n. 95 di novembre-dicembre 2021 della rivista Vivere lo Yoga.

L’autrice spiega inizialmente le posizioni del corpo e la loro influenza.

Quando siamo in posizione eretta, il nostro centro è l’ombelico, dietro al quale è posizionato il Chakra Manipura che governa le funzioni di organi e visceri della cavità addominale, mentre quando siamo seduti il centro è nel petto, sede del cuore, dove c’è il Chakra Anahata che ha il compito di mantenere in equilibrio le funzioni cardiache, respiratorie, e governare gli stati emozionali.

Si può notare che la posizione eretta è più fisica mentre quella seduta è più leggera, più “spirituale”.

L’autrice suggerisce che la meditazione dev’essere affrontata con grande rispetto: bisogna scegliere un buon maestro, e trovare un luogo dove aleggia energia positiva che avvolge e silenzio che la favorisce, e per arrivare mettere a tacere il pensiero e sperimentare la leggerezza del corpo, si possono scegliere forme e posture diverse.

La meditazione camminata: viene proposta in alcune pratiche buddiste, è quella più adatta a tutti, si può accompagnare con un mantra che scandisce ogni passo; può essere una passeggiata cosciente nel bosco, dove percepire un’unione con la natura che circonda, affinare odorato, amplificare udito, dilatare la mente.

La meditazione può essere anche supina, ma porta facilmente a scivolare nel sonno, superando lo stato meditativo che intende invece mantenere nel praticante la continua presenza nell’attimo.

La meditazione a sedere, a gambe incrociate, busto dritto, petto disteso, occhi chiusi, braccia rilassate, mani raccolte in grembo o appoggiate sulle ginocchia, è forse la più comune. Tutte le posizioni sedute permettono una chiusura energetica bassa con spinta verso l’alto, ad indicare una vera e propria linea di confine tra il suolo e ciò che va verso il cielo, alleggerendo perfino la forza di gravità della terra.

Entrando in una meditazione profonda, si può sperimentare la maggiore leggerezza del corpo, a volte perfino una sensazione di timore percependo una sorta di non ritorno alla forza di gravità.