Corpo e mente “separati in casa”

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Corpo e mente “separati in casa”

sintesi di Marco Lunghi

Sul n. 1 di Luglio 2006, la rivista “Vivere lo Yoga” ha pubblicato un articolo di Laura Bozzi la quale asserisce che il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita yui che significa “unire, soggiogare”.

Ma cosa si deve unire o soggiogare?

In svariate culture, come in quella occidentale, che privilegiano mente e spirito, gli esseri umani vivono una frattura netta tra il corpo e la mente, che si comportano come fossero “separati in casa”.

Uno dei pochi momenti in cui si stabilisce una comunicazione è quando si prova dolore o piacere fisico. Contemporaneamente vi è una unione tra mente e spirito, ma più che di unione si tratta di un’errata identificazione della coscienza con la mente. La coscienza (o spirito) si identifica con i pensieri, le emozioni, e spesso ne viene sopraffatta; la mente, da strumento di conoscenza al servizio della coscienza, si impone a tal punto da impedire di vedere con chiarezza la realtà.

Praticando lo Yoga si ristabilisce l’ordine tra ciò che deve essere separato e si favorisce l’unione fra mente e corpo; e quando mente e corpo smettono di ignorarsi possono collaborare al raggiungimento del benessere e della felicità.

A questo punto la coscienza può liberarsi dai lacci dell’identificazione con la mente e svincolarsi dai pensieri e dalle emozioni, per meglio vedere ed affrontare la realtà. Scopriremo così che nella parte più profonda di noi stessi, distinta dalla mente, c’è la nostra coscienza.

Molti credono che lo scopo della vita sia accumulare ricchezze. Al contrario l’unico regno da conquistare è quello dentro di noi e con lo Yoga scopriamo la vera priorità della vita: è più importante essere che avere.

Dopo aver unito corpo e mente e dopo aver messo in relazione l’insieme corpo/mente con la coscienza, la rivelazione o illuminazione successiva sarà rendersi conto che la coscienza individuale è un’infinitesima parte della coscienza che permea tutto l’universo: la coscienza universale. Si ottiene così la consapevolezza dell’appartenenza di ogni essere umano all’universo infinito e della sua relazione, unione, con esso.

Dalla consapevolezza di questa unione tra anima individuale ed anima universale, deriva la natura divina dell’anima individuale di ogni essere umano.