Claustrofobia e Attacchi di Panico

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Claustrofobia e Attacchi di Panico

sintesi di Daniela Barbieri

Articolo interessante di Diana Breschi su “claustrofobia e attacchi di panico” pubblicato sul numero 51 di luglio/agosto 2013 della rivista “vivere lo yoga”. L’autrice introduce l’argomento fornendo, prima di tutto, una spiegazione linguistica del termine claustrofobia e ci ricorda la sua origine latina “claustrum”, luogo chiuso, e greca “phobia”, paura.
Pertanto la claustrofobia si associa ad un disagio che si prova stando per esempio dentro un luogo stretto e chiuso come un ascensore. Molte possono essere le fobie che affliggono le persone e gli attacchi di panico hanno avuto, negli ultimi anni, un aumento piuttosto consistente. Il malessere generale può sfociare dunque in qualcosa di patologico anche perché sembra che chi soffre di claustrofobia risenta anche della fobia opposta ovvero dell’agorafobia, la paura degli spazi aperti.
All’origine di entrambi i disturbi c’è sicuramente la paura di perdere la sicurezza al di fuori dei luoghi familiari. Le cause possibili che possono portare a questi disturbi sono molteplici e spaziano da eventi traumatici o familiari ad eventi ricollegabili alla nascita e a molto altro.
Il disagio più acuto ha bisogno sicuramente di un intervento medico e specialistico mentre l’articolo, sottolinea l’autrice, tratta delle forme più lievi del disturbo. L’ansia che scaturisce in un attacco di panico, di solito, è generata da un atteggiamento mentale sbagliato ed imparare alcune tecniche di rilassamento, che possono preventivamente bloccare l’ansia, può essere certamente un aiuto nella cura dei disturbi lievi.
L’autrice esplora nel suo articolo il rapporto fra yoga e ansia. L’ansia, spiega giustamente, è un evento positivo perché aiuta le persone a muoversi e ad agire e non dovrebbe diventare fonte di inquietudine, perché altrimenti interferisce negativamente sulla vita quotidiana. L’attacco di panico si manifesta, generalmente, con tachicardia, vampate di calore, nodo alla gola e altri sintomi. Attacchi ripetuti creano una situazione di disagio che spesso forzano l’individuo all’isolamento.
Lo Yoga può aiutare a ricreare un equilibrio emotivo ma prima di tutto bisogna avere consapevolezza di sé, abbandonando la mente e facendo parlare il cuore: abbandonare la razionalità e concentrarsi sul plesso solare con pensieri di speranza. La consapevolezza del nostro sé interiore non può che aiutare a sconfiggere la paura e a ritrovare l’energia vitale.
Nella seconda parte dell’articolo l’autrice propone una serie di accorgimenti e di esercizi che possono aiutare a sconfiggere ansie e paure che, purtroppo, sono sempre più frequenti in Occidente.
In primo luogo, per poter ridurre il verificarsi di certe paure e fobie, l’autrice propone di lavorare sull’atteggiamento mentale: uno degli aspetti fondamentali più difficili da gestire e da cambiare. Occorre essere pronti alle imprevedibilità della vita e riuscire a sconfiggere la paura che certi eventi possono causare, evitando di chiudersi rispetto al mondo e permettendo all’amore e alla dolcezza di lenire le proprie sofferenze.
Bisogna ricordare, prima di tutto, che è la mente a sperimentare la paura ed imparare ad accettarla come un evento naturale della vita. Se ammettiamo di aver paura siamo già un passo in avanti verso la via della guarigione. Con alcune paure si può solo convivere; altre, invece, si possono sconfiggere definitivamente.
Il respiro ha una grande influenza sulla fobia perché una respirazione lenta ha sempre il potere di calmare il cuore e la mente. Con la fase di espirazione si deve immaginare di buttare fuori l’ansia, permettendo così al corpo di trovare uno stato di calma e di pace interiore.
Il  movimento e le asana, poi, permettono di liberare le emozioni represse aiutando ulteriormente nel percorso di guarigione.
L’autrice afferma che una delle tecniche più utilizzate per combattere l’ansia è proprio la concentrazione sul respiro. In un attacco d’ansia, il respiro non è regolare e ciò peggiora i sintomi che danno risposte negative al nostro corpo attivando gli ormoni dello stress e tutto ciò che ne consegue. Con il respiro si interviene calmando la mente ed inibendo lo stato di agitazione provocato dall’attacco di ansia.
Lo Yoga aiuta l’individuo ad individuare gli schemi della mente riconoscendo i pensieri negativi che devono essere osservati in maniera obiettiva. Il percorso per arrivare ad una tale consapevolezza è lungo e lo Yoga può aiutare nel percorso di guarigione da ansia e stress.
La volontà e il metodo sono in grado di modificare la modalità con cui respiriamo; ci permettono di trovare la strada per riuscire a calmare la mente e liberarci dai pensieri negativi che provocano ansia.

L’articolo si conclude soffermandosi sul ruolo del diaframma, ovvero sul centro del plesso solare. Il diaframma visto come sede dell’intelligenza del cuore e finestra dell’anima. Quando siamo in uno stato di stress il diaframma si irrigidisce e modifica la sua forma naturale; proprio per questo le asana sono importanti. Le asana aiutano ad elasticizzare questo muscolo fondamentale per la respirazione. Un plesso solare attivo in modo sano sprigiona vita ed energia e questo non può che essere positivo.