Cenni di Filosofia Samkhya

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Cenni di Filosofia Samkhya

sintesi di Anna Orsini

Silvia Ornaghi – in questo articolo dal titolo Unità interiore secondo lo Yoga apparso sul n. 61 di Marzo-Aprile 2015 della rivista Vivere lo Yoga – delinea alcuni degli elementi della filosofia Samkhya.

L’autrice data il Samkhya come il più antico dei sistemi filosofici dell’India;questo sistema riconosce l’Universo come un creato dall’interazione di due forze primordiali: Purusha,(spirito/coscienza) e Prakriti (materia/incoscienza)Essi devono interagire perché lo Spirito senza la materia è inattivo e la materia senza lo spirito è inanimata.

I Guna sono le qualità attraverso le quali queste due energie si manifestano. Ogni coscienza individuale si manifesta in tre modi diversi, perché è specchio dell’Universo.

Quando prevale Sattwa (purezza e comprensione) la coscienza si manifesta in un ostato di chiarezza mentale e serenità.

Quando prevale Rajas la coscienza è piena di energia, tesa e volitiva

Quando è Tamas a prevalere la coscienza è inerte, immersa in uno stato di torpore, tenebra pesantezza.

Ogni individuo dovrebbe possedere lo strumento per riconoscere tali stati di coscienza, che troviamo identici sia in natura che nella vita, per sperimentarne la struttura, l’origine e l’intensità; in definitiva per controllarli e dominarli.

Cinquemila anni fa, nei suoi sutra, Patanjali ha illustrato una serie di tecniche che, attraverso lo Yoga,consentono di prendere consapevolezza degli stati di coscienza che dipendono dalle esperienze pregresse, dalle predisposizioni innate, dalla storia personale e famigliare.

Prenderne consapevolezza consente di arrestare i condizionamenti.

Lo yoga agisce sul corpo fisico, sulla mente, sulle emozioni al fine di rimuovere i condizionamenti, abbandonare il concetto del proprio sé, per poter percepire il contatto con il tutto.

Proprio attraverso il corpo possiamo riuscire a perdere il confine fisico, andare oltre. Abbandonare l’identificazione con la materia permette di lasciar andare anche le distrazioni, gli automatismi mentali, il dominio dell’Ego e trovare la pace mentale.

Attraverso le varie pratiche ci si dovrebbe porre in una condizione di annullamento dell’invadenza del processo mentale che serve solo al sostentamento dell’Ego.I movimenti del pensiero agitano e confondono come onde che turbano uno specchio d’acqua che, solo tornando immobile e calmo,mostra la sua vera natura, limpida e trasparente. In questa sublime trasparenza può essere visibile in modo chiaro il massimo livello di coscienza, l’uomo interiore e, così, l’unità è raggiunta.