Cambiano i tempi, cambiano i desideri…

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Cambiano i tempi, cambiano i desideri…

sintesi di Enrica Maschio

Alba Muzzanelli è l’autrice dell’articolo “Cambiano i tempi, cambiano i desideri…”, pubblicato sul n. 99 (Luglio 2020) della rivista Vivere lo Yoga.

Dall’oro materiale all’oro spirituale, la ricerca dell’anima umana evolve, scegliendo tesori dalla consistenza sempre più sottile. Come mostrano gli affollati centri di yoga, oggi le persone riconoscono sempre più spesso che la pace interiore è ciò che desiderano realmente.

La ricerca richiede grande disciplina, perseveranza, fiducia in se stessi e nelle infinite capacità del proprio corpo e della propria mente. È bene essere consapevoli che intraprendere un percorso di consapevolezza farà emergere insidiosi ostacoli interni, fra i quali le famigerate resistenze.

Occorre trovare in noi stessi i semi della pazienza e innaffiarli con tenacia e resilienza, come in un pellegrinaggio, costellato di difficoltà e prove da superare, senza aspettative, specie quella di raggiungere il traguardo in poche settimane.

Pace interiore è
quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai
sono in pefetta armonia.
Ghandi

Durante il sentiero ci si imbatte in ego e attaccamento, donatori di piaceri effimeri che offuscano la consapevolezza e conducono nella direzione opposta alla pace interiore. Per affrontarli e ritrovare la via Swami Kryananda suggerisce: Pratica il non attaccamento: sii consapevole che niente e nessuno ti appartiene veramente.

Neppure il corpo fisico ci appartiene: identificare noi stessi con il nostro corpo fisico equivale alla tisana che pensa di essere la tazza che la contiene. Solo quando arriviamo a comprendere che la nostra natura è sat, cit, ananda (verità, coscienza, beatitudine), i nostri momenti di pace si trasformano da aspirazioni in realtà, consentendoci di definire il percorso verso la pace interiore come un ritorno alla nostra essenza.

Il respiro è la cerniera che unisce materia e spirito: saper controllare il proprio respiro significa gestire le proprie emozioni, ammaestrare la mente, liberarsi dall’impulsività e dall’agitazione che conducono al conflitto. Non esiste una formula magica nè una scorciatoia per questo. Occorre in primis consapevolezza del proprio respiro. Così la respirazione diventa profonda e nutriente. Per il nostro corpo, l’aria è il veicolo principale del prana, quell’energia vitale il cui flusso armonico nutre sia il corpo che lo spirito, rendendoli nostri alleati nel processo di acquietamento della mente.

E’ possibile sperimentare una respirazione consapevole e profonda assumende una posizione comoda, rilassando spalle, addome, guance, fronte e mascelle. E’ importante chiudere gli occhi, portate l’attenzione alla base delle narici, focalizzandosi sull’aria che entra ed esce. Dolcemente possiamo allungare la durata dell’inspirazione e dell’espirazione restando in ascolto dello spazio che si crea al nostro interno.

La centratura appena descritta è solo un assaggio della serenità interiore che la pratica regolare di Yoga, pranayama e meditazione possono regalare. Se siamo in grado di dominare il nostro respiro, memori del principio di non attaccamento, con lo studio costante e la pratica regolare, nessun ostacolo esterno potrà privarci della pace.