Amare l’Imperfezione

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Amare l’Imperfezione

sintesi di Marta Bianchetti

 

Emina Cevro Vukovic – nell’articolo pubblicato sul n. 82 di Aprile 2014 della rivista “Yoga Journal” – affronta l’argomento dell’imperfezione.

L’autrice sostiene che la pratica dello yoga rappresenta un valido strumento per aumentare l’autostima e imparare ad amare il proprio corpo, incluse le sue imperfezioni, per riuscire a stare bene con se stessi.

Attraverso la testimonianza e le parole di molti insegnanti di yoga, l’autrice riesce a fare emergere come la pratica dello yoga sia un supporto essenzialmente diverso dalle altre pratiche sportive; lo yoga, infatti, non si pone alcun obiettivo o modello esterno e, attraverso la pratica della respirazione, insegna invece ad ascoltarsi, a sentire le esigenze e le difficoltà insite nel proprio corpo, a percepire miglioramenti profondi e reali.

In un mondo in cui l’estetica costringe a pratiche di modifiche esterne del proprio corpo, quali la chirurgia plastica, lo yoga sembra poter rompere lo schema del giudizio di sé che mina nel profondo l’autostima.

Lavorando sul respiro e sulla postura, si ottiene infatti una modificazione del proprio schema motorio limitante, per trovare la forza di autostimarsi.

Tutto ciò è di fondamentale importanza per potersi trattare con gentilezza e avere cura di noi stessi; mettersi nella condizione di poter essere amati, perfino mostrando le proprie imperfezioni e superando la cattiva convinzione di non essere all’altezza dell’amore altrui.

Tale convinzione ci impedisce di entrare in connessione reale con gli altri, di sentirci accettati e di percepire il senso di appartenenza: vale a dire ciò che dà senso alla vita di ogni essere umano.