Affrontare la sclerosi multipla

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Affrontare la sclerosi multipla

sintesi di Luisa Bafile

In questo articolo, pubblicato sul n. 51 della rivista “Yoga Journal” del marzo 2011, Bice Mattioli racconta la storia dello yogi Massimiliano Greco.
A 25 anni, Massimiliano è un giovane ufficiale, capitano di lungo corso della marina mercantile. Durante un viaggio si accorge che la sua gamba sinistra si indeboliva progressivamente rendendo difficile l’appoggio a terra. La diagnosi lo costringe a prendere coscienza di essere affetto da sclerosi multipla.
La sclerosi multipla è un’affezione infiammatoria cronica progressiva, su base auto-immune, che colpisce il sistema nervoso centrale. I sintomi sono l’effetto di un processo degenerativo della mielina, la sostanza di cui è costituita la guaina che riveste le diramazioni dei neuroni permettendo la trasmissione degli impulsi nervosi.
La malattia in sé non è dolorosa, comporta però una progressiva riduzione della forza e del controllo muscolare. I dolori sono invece riconducibili a posture acquisite per compensare i deficit accumulati.
Massimiliano ricorda lo spavento iniziale e la sensazione che i suoi sogni fossero destinati ad infrangersi. Ben presto si rende conto di poter trovare in sé sufficienti energie per reagire. Inizia, così, a praticare con costanza e disciplina lo yoga, che già conosceva e, saltuariamente, praticava.
Nei primi 6-7 anni il decorso della malattia è stato lento, con crisi acute che rientravano con l’assunzione di farmaci antinfiammatori. Col tempo però l’andamento ingravescente ha lasciato dei segni permanenti di deficit motorio.
Massimiliano racconta di aver continuato a frequentare corsi e seminari di yoga e di aver scelto questo percorso per gestire la propria malattia. Certo, non soltanto con lo yoga.
Dal punto di vista medico, è stato necessario rinforzare lo stato muscolare, mantenendolo attivo ed elastico, dedicando attenzione particolare ai muscoli che lavoravano meno per evitare che si atrofizzassero. Mantenere l’elasticità del muscolo aiuta a contrastarne l’ipertonicità, tipica della malattia, che lo porterebbe a perdere progressivamente capacità contrattile.
Dal punto di vista psicologico, l’ostacolo da superare è la paura di non poter più fare alcuni movimenti.
Il protocollo terapeutico della sclerosi multipla prevede cure allopatiche con farmaci invasivi. Massimiliano ha sempre confrontato la sua esperienza nello yoga con i neurologi che lo hanno in cura, riuscendo alla fine a farsi sostenere nel suo percorso.
Attualmente Massimiliano lavora a Nizza, ha una famiglia e lavora in una compagnia che gestisce barche da diporto: il mare è ancora presente nella sua vita.
Il dipartimento neurologico che lo segue, gli ha proposto di collaborare alla creazione di un gruppo di ricerca per sperimentare tecniche di supporto alla malattia. Si tratta cioè di sviluppare delle sequenze di yoga che integrino i principi della fisioterapia. La collaborazione con l’ospedale Pasteur di Nizza lo vede impegnato in un corso di yoga specifico per malati di sclerosi multipla, con lo scopo di farvi partecipare le persone che ne hanno bisogno, con il massimo beneficio possibile.
Durante lo Yoga Festival di Milano di qualche anno fa, Massimiliano ha conosciuto Marco Mandrino, fondatore dello Hari Om Yoga, con cui ha intrapreso un corso di formazione insegnanti. Sentiva di dover approfondire gli aspetti filosofici e della didattica.
Con questa esperienza ha acquisito sicurezza nell’insegnamento e la consapevolezza che la perfezione dell’asana è un concetto astratto, e anche inutile. E’ lo Yoga che si adatta all’individuo e non viceversa, e ciascuno può rapportarsi ad esso con le proprie caratteristiche, difficoltà o limiti fisici.
E aggiunge: “Lo Yoga mi aiuta a sperimentare il presente, in continuazione. Nella mia condizione il futuro potrebbe apparire fosco e oscuro. Tanto vale godere appieno quello che posso vivere adesso, per sentirmi bene in questa condizione. Apprendendo bene questo punto di osservazione è molto difficile non essere felici.”.