A Cuor Leggero

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A Cuor Leggero

sintesi di Daniela Barbieri

Sul n. 87 della rivista Yogajournal di ottobre 2014 si parla di ipertensione. Lo fa Maurizio Morelli in un articolo dal titolo “A cuor leggero”. L’autore dell’articolo comincia con lo spiegare cosa si intende quando si parla di “pressione arteriosa” e come viene misurata. La pressione che il sangue esercita contro le pareti delle arterie è quella che comunemente chiamiamo pressione arteriosa e viene misurata dal medico o dal farmacista e consiste in due valori: pressione sistolica, comunemente la massima, pressione diastolica, comunemente la minima.
L’autore riporta anche quelli che sono considerati parametri ottimali di valore pressorio. Importante, ci dice, è non superare per lunghi periodi i valori di riferimento della pressione massima. In tal caso servono interventi immediati e mirati. Passa poi ad illustrare quelle che possono essere le cause del problema.
E’ limitato il numero dei soggetti in cui si può diagnosticare le cause precise dell’ipertensione, ovvero una malattia che ha come effetto proprio l’ipertensione. Negli altri casi, sembra addirittura una percentuale del 90%, l’ipertensione non si presenta come sintomo di una patologia precisa ma come risultato di uno svariato insieme di fattori riconducibili ad una sola etichetta: uno stile di vita non sano.
Si prospetta, quindi, un elenco delle cause più note e sulle quali è necessario intervenire e modelli comportamentali da evitare come, ad esempio, uso eccessivo di sale, grassi e alcol. Non sono dimenticati fumo e caffè che, essendo vasocostrittori, hanno effetti negativi sula salute in generale. Anche la sedentarietà può influire, perché i fluidi ristagnano, così come le tossine e i grassi. La respirazione deve essere sufficiente e il diaframma rilassato. Bisogna evitare stipsi e gas intestinali che generano tensione e pressione nella zona dell’addome.
Altri fattori che possono influire sull’instabilità della pressione sono: ansia, sovrappeso, uso di medicinali vasocostrittori e il freddo.
Il primo consiglio che Maurizio Morelli ci offre riguarda l’alimentazione. Bisogna prestare attenzione alla combinazione dei cibi, a come si mastica, al luogo dove si mangia ed infine praticare yoga. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che lo yoga è in grado di riequilibrare il sistema nervoso ed è efficace in molte delle concause che provocano l’ipertensione. La pratica dello yoga aiuta ad aumentare la capacità respiratoria, favorisce la circolazione del sangue, riduce l’ansia ed è in grado di metterci in comunicazione con il proprio sé interiore.
Questo articolo interessante conclude la sua analisi offrendo al lettore i risultati di uno studio svolto nel 2013 sull’efficacia dello yoga sulla riduzione dell’ipertensione. E’ uno studio di una università americana che ha coinvolto 120 persone di età media intorno ai 50 anni. I ricercatori, nel corso dello studio, si sono avvalsi di 3 gruppi ai quali sono stati proposti programmi differenti. Due gruppi hanno effettuato anche sedute di yoga. Al termine dello studio durato 24 settimane, i ricercatori hanno rilevato nei gruppi che avevano praticato yoga con regolarità che la pressione, sia minima che massima, era diminuita.