Istinto o Ragione

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Istinto o Ragione

sintesi di Anna Orsini

Chi deve prevalere fra istinto e ragione? Ilaria Evola – autrice dell’articolo pubblicato su n. 53, Novembre-Dicembre 2014, della rivista “Vivere lo Yoga” ci accompagna in quell’impervio percorso che precede la scelta.

Nelle decisioni importanti, di regola, stiliamo una lista di pro e di contro, pregi e difetti, costi e benefici degli elementi in causa e, quando ci sembra di avere considerato tutto, passiamo all’azione.

Naturalmente le nostre considerazioni si basano su preconcetti, su paure, su pregiudizi che costituiscono la nostra struttura mentale. Una logica di bilanciamento (costi/benefici) può funzionare nelle situazioni economico-finanziarie; ben difficilmente è di una qualche utilità quando entrano in gioco variabili emotive.

Quindi, come comportarsi? seguire la logica o l’istinto? Il cervello o il cuore ? Quale è la sede della coscienza?

Gli antichi, come Lucrezio nel “De Rerum Natura” la facevano dimorare nel cuore, perché pensavano fosse il luogo in cui l’uomo avvertiva gioia o dolore, paura o eccitazione, allarme o attrazione e per i quali mente e intelletto agivano di conseguenza.

I progressi scientifici e tecnologici hanno invece previlegiato il cervello come sede della coscienza e, tuttavia, negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo ritorno alla saggezza del passato.

L’intelligenza emotiva, magistralmente descritta da Goleman, la nascita della medicina teosomatica, la fisica delle super-stringhe, stanno riposizionando la coscienza tra la fase razionale e quella del Maestro del cuore – dal predominio dell’aspetto maschile al riconoscimento del principio femminile.

L’HeartMath Institute ha dimostrato che nel cuore esistono circa 40.000 cellule cerebrali e ciò ci conduce a rivedere l’approccio al problema. Le emozioni nascono dai pensieri, tuttavia i pensieri vengono attivati da emozioni e da impulsi che vengono dal cuore. Per il cuore è di primaria importanza creare uno stato di coerenza con la verità del Sé interiore. Quando ciò si verifica, emisfero destro (creatività) ed emisfero sinistro (razionalità) del cervello entrano in perfetta armonia, le capacità intuitive sono al massimo così come la comprensione e l’intuito. In questa situazione è possibile prendere rapidamente le giuste decisioni.

Anne Marquier afferma l’esistenza, a livello biologico, di un cervello del cuore. Questo Maestro interiore (la nostra anima, il Sé superiore ) dirige la nostra vita con saggezza, amore, vitalità.

Per prestargli ascolto bisogna liberare, quanto più è possibile, la mente dai condizionamenti e dai pregiudizi.

La meditazione è lo strumento principe per rivolgere l’attenzione al proprio interno. Gradualmente si arriva a rimuovere schemi mentali cristallizzati negli anni, creiamo spazio per entrare in sintonia profonda con i desideri più sinceri, con la volontà del Sé interiore che, rimossa la polvere che offusca la visione della realtà, può essere la guida sublime della nostra vita.